Con frutti che ricordano i pomodori arancioni, il cachi è un bellissimo albero da frutto che può essere coltivato anche in vaso. Assicurarsi che il terreno sia fresco e drenante, potare se necessario e rinvasare periodicamente.
Originario dell’Asia, più precisamente del Ciné e del Giappone, il cachi produce frutti che, a prima vista, sembrano grandi pomodori arancioni, ma che si aggrappano ai rami come mele. Si tratta di frutti dalla polpa succosa e dolce, attesi soprattutto in autunno.
Il cachi cresce bene in qualsiasi tipo di terreno e, volendo, è possibile coltivarlo anche in vaso, ma in questo caso si prevede un minore sviluppo e una minore produzione di frutti rispetto alle piante coltivate in pieno campo. Per un buon sviluppo della pianta, dovrete ricordarvi di trapiantare la pianta in vasi sempre più grandi per garantire una quantità di terreno sufficiente per le radici. Smaltisci regolarmente i rifiuti e l’acqua e proteggi il tuo albero dagli attacchi frequenti e diffusi di insetti e parassiti.
Descrizione e varietà
Originario della Cina, il cachi (Diospyros kaki) appartiene alla famiglia delle Ebenaceae ed è considerato una specie subtropicale che oggi si adatta ai climi più diversi. Anche nel nostro Paese, attualmente, il cachi viene coltivato in tutta la penisola, anche se al nord è probabile che le giovani piante sopportino la poca umidità derivante dalla stagione invernale.
Le varietà più diffuse in Italia sono la Romagna Lotus, che produce frutti di colore giallo arancio intenso con polpa morbida, dolce e quasi gelatinosa, e la Vaniglia Campana , con polpa più soda di quella del Loto e di colore più scuro. Particolarmente apprezzate tra i cachi mela sono le varietà Fuyu, Suruga, O’Gosho e Jiro.
Quando e come piantarlo
Il periodo migliore per trapiantare il cachi sono i mesi autunnali e invernali, fino all’inizio della primavera. Per piantare una pianta è necessario prima scavare una buca con misure approssimative di 70x70x70 cm. Dopo aver posizionato la pianta con il colletto appena fuori dalla superficie del terreno, ricopritela con terriccio fertilizzato e comprimetela delicatamente con i piedi. Quindi annaffia la pianta per un migliore radicamento.
Terreno e fertilizzante
Il terreno ideale per la coltivazione dei cachi deve essere fertile e drenante per evitare il rischio di ristagni idrici . Per quanto riguarda il concime, l’ideale è aggiungere dello stallatico o qualche prodotto a lenta cessione.
Irrigazione
Il cachi è una specie abbastanza resistente, quindi tollera bene i periodi di siccità . Se l’estate è particolarmente calda, è meglio annaffiare un po’ di più.
Moltiplicazione
La propagazione del cachi avviene solitamente per innesto . Cosa significa? Si tratta di un metodo di moltiplicazione che consiste nell’unire due porzioni di piante diverse, ma sempre simili, per formare un unico individuo. In pratica la parte viva di una pianta, detta nesto , viene saldata ad un’altra parte dotata di radici, detta portinnesto . Per dare vita alle piante da portainnesto , solitamente si effettua la semina con i semi estratti dai frutti.
Potatura
La prima regola per una buona potatura è quella di effettuarla con moderazione, lasciando sui rami una generosa quantità di boccioli floreali . Allo stesso tempo è necessario diradare i rami troppo densi per ridurre la caduta precoce dei piccoli frutti dovuta alla mancanza di luce sul fogliame, condizione che può favorire anche la presenza di cocciniglie. Si consiglia quindi di diradare i rami verso la fine dell’inverno e di assicurarsi che quelli rimasti siano sufficientemente separati.
Malattie e parassiti
Il cachi è soggetto a varie malattie e attacchi di parassiti. Il bicarbonato di sodio sciolto in acqua viene normalmente utilizzato per combattere un fungo noto come oidio o oidio ; Per prevenire la diffusione della muffa grigia si utilizza il verde rame. Il cachi può essere colpito anche da un insetto chiamato sesia , una falena le cui larve penetrano nella corteccia della pianta: segno evidente della sua presenza è l’ingiallimento o addirittura l’avvizzimento. Un altro pericolo è rappresentato dalla mosca della frutta ( Ceratitis capitata ) che si può evitare non lasciando mai i frutti sulla pianta una volta che sono maturi. Il cachi può essere colpito anche dalle cocciniglie, che si respingono spruzzando macerati di felce sulla pianta o trattandola con oli minerali.